Alluce valgo

Alluce Valgo, togliamo la cipolla! (video)

Iniziamo col dire che l’alluce valgo non è una patologia, ma un sintomo. E’ una deformità della parte anteriore del piede, conseguenza di una deviazione dell’alluce verso le altre dita, verso l’esterno, con relativo spostamento del metatarsale all’interno. Questo causa una serie di deformazioni di tutto l’avampiede, in relazione alla gravità ed al tempo intercorso dall’inizio del problema. Inoltre, la borsa della testa del 1° metatarsale deforme, con l’attrito delle calzature, si infiamma e si ingrossa, causando la cosiddetta “cipolla”, un’infiammazione, a volte, molto dolorosa che tende a peggiorare.
Qui sotto una mia intervista dove spiego questo fenomeno

Cause
Abbiamo detto che è un sintomo, la causa è un deficit posturale di tutto l’apparato locomotore degli arti inferiori, congenito, con tendenza al piattismo dei piedi, al valgismo delle ginocchia e del collo del femore. A questo, si aggiungono fattori estrinseci, quali: l’utilizzo di calzature non adatte, i tacchi delle donne, le scarpe con i forti deboli che non supportano la deambulazione o la corsa in modo fisiologico.
A soffrirne maggiormente è la popolazione di sesso femminile, con un rapporto di 15:1 sugli uomini. Secondo gli ultimi dati, in Italia circa il 40% delle donne è affetto da alluce valgo.
Può insorgere a qualsiasi età, ma è intorno ai 40/50 anni di età che si registra il picco maggiore.

Trattamento e cure
Fondamentale è la prevenzione, nella fasi iniziali, l’indagine deve essere indirizzata alla postura, con un esame baropodometrico, clinico e radiografico degli arti inferiori, per una terapia correttiva basata sulla ginnastica posturale, ortesi o plantari, scarpe adeguate. Qualche consiglio utile sono quelli di evitare attività che costringono a stare in piedi per lunghi periodi di tempo, senza plantari o ortesi correttive, scarpe comode con pianta larga, tacco basso, forti rigidi (il bordo posteriore della scarpa), plantare per supporto della volta plantare e della volta trasversale.
In fase di trattamento, utili sono i trattamenti fisioterapici che possono ridurre i sintomi, farmaci anti-infiammatori e antidolorifici, che attenuano dolore e infiammazione, qualche dispositivo rigido correttivo, da indossare durante la notte.
Quando la deformità è strutturata e dolente, c’è l’intervento chirurgico, per il quale, ovviamente, è opportuno chiedere consiglio ad un medico specialista.
La chirurgia dell’alluce valgo e delle deformità correlate dell’avampiede è ricco di soluzioni e tecniche più o meno aggressive. Proponiamo qualche informazione in più sulla procedura meno invasiva, oggi di moda, che deve essere applicata nelle corrette indicazioni.

Chirurgia mini invasiva dell’alluce valgo
La chirurgia mini invasiva, percutanea, senza sintesi metallica, delle deformazioni dell’avampiede (alluce valgo, dita a martello, metatarsi, ecc.), permette di ottenere gli stessi risultati della tecnica a cielo aperto, se applicata correttamente e nelle giuste indicazioni dello specialista.

Si avvale di uno strumentario dedicato, con frese di precisione motorizzate che asportano il tessuto osseo della “cipolla” ed eseguono le osteotomie per la correzione delle deformità. Gesti accessori sulle parti molli, tendini, capsula e legamenti, vengono eseguiti, sempre percutaneamente, con lame da bisturi di 2 millimetri. Un bendaggio funzionale alla correzione ed alla guarigione delle osteotomie completa la tecnica.

La paziente viene operata con ricovero giornaliero ambulatoriale, in anestesia locale, potrà appoggiare il piede già entro le prime 24 ore.

I vantaggi di questa tecnica sono evidenti, il fatto di non utilizzare mezzi di sintesi per l’osteotomia, porta ad una minor possibilità di incorrere in complicanze ed infezioni.
Ma il risultato più eclatante è l’assenza quasi completa del dolore e delle cicatrici chirurgiche.

Riassumendo

Vantaggi
•  Assenza di dolore post-operatorio.
•  Procedura ambulatoriale senza bisogno di ricovero post-operatorio
•  Anestesia locale direttamente sul piede
•  Assenza di compressioni emostatiche
•  Recupero precoce della deambulazione
•  Nessuna cicatrice chirurgica
•  Minori possibilità di complicanze rispetto alla chirurgia aperta

Post operatorio tecnica MIS
è concessa l’immediata deambulazione con una scarpa dedicata (talus). Rinnovo della prima medicazione, fatta in sala operatoria con bendaggio rigido e cerotto, dopo 7 gg. Da ripetere ogni settimana per altri 21 gg. Dopo un mese circa, si potrà riprendere la deambulazione con le scarpe tradizionali comode. A 3 mesi, post intervento, visita e RX di controllo finale.
Tecnica delicata, con strumentari costosi è, storicamente, patrimonio della sanità privata, oggi è fruibile, di routine, nelle strutture convenzionate con il SSN e negli ospedali pubblici, dotati di chirurghi specialisti in questa chirurgia.